Documenti storici

I caratteri popolari della devozione a S. Rocco a Montescaglioso sono attestati da complessi rituali e rapporti che si formano nel corso dei secoli finalizzati a gestire tutti gli aspetti del culto rimasti sostanzialmente immutati nel tempo. Ecco la trascrizione di alcuni documenti con interessanti notizie su alcuni aspetti della festa.

Documento n. 1: anno 1827.

Sintesi: a seguito di un “ editto Sovrano “ formalizzato dell’Intendente di Potenza, in tutta la Regione è proibito girare “ per questua “ ove per tale termine si intenda chiedere denaro per chiese e religiosi. Il Sindaco di Montescaglioso relaziona le modalità di svolgimento della raccolta delle offerte per la festa del Patrono cercando di dimostrare come non sia possibile equipararla ad una questua e che in ogni caso proibirla potrebbe originare disordini per i quali non si assume responsabilità. Signor Intendente. In questo Comune ab immemorabile si solennizza la Festività del protettore S. Rocco; per la quale festività vi concorre tutta la popolazione nella spesa necessaria nel modo seguente: si sciegliono detta popolazione due degni Sacerdoti, due galantuomini, due artieri e due massari. Questi ogni Domenica principiando dalla prima di Luglio a tutto i sedici di Agosto di ciascun anno, vanno girando per la Comune con i campanelli portando diversi mazzi di cera lavorati e la distribuiscono alla popolazione la quale in pagamento di detta cera li somministra l’equivalente in danaro, chi in grano, chi in fave, chi in bambagia. Questi generi, poi, si vendono da detti Deputati onesti ed accreditati presso la popolazione e dal ricavato si occorre alla spesa necessaria, cioè di musica, banda, fuochi artificiali ed illuminazioni. Il giorno sedici di Agosto che si solennizza la festività del Protettore, tutta la popolazione che ha ricevuto la cera, dopo la processione, restituisce e dona al Protettore la cera suddetta, quale si conserva per l’anno susseguente. E perché da oggi in avanti la popolazione si trova in campagna nelle aje, così i massari Deputati vanno in giro per le campagne distribuendo la cera e ne ritirano l’equivalente in generi. A me sembra che ciò non sia questuare e come tale proibito dal Sovrano editto. Io per mia scrupolosità prima di fare uscire secondo il solito i Deputati a distribuire la cera, dimando il suo parere, giacchè essendo questa popolazione divota, devotissima a S. Rocco, da chi ne conosce le continue grazie ne ricevono, per non vedersi solennizzata la festività dello stesso Santo, ne nascerebbe qualche disguido. Attendo con sollecitudine il di Lei rischiarimento per mia quiete. 21 Giugno 1827.

Documento n. 2: anno 1829.

Sintesi: l’antico patronato del Comune sulla chiesa e la festività di S. Rocco è esplicitato con le modalità di elezione dei “ Deputati “ che sovrintendono alla festa, l’offerta in denaro del Sindaco e la posizione di quest’ultimo durante la processione. La chiesa di S. Rocco, Protettore dello Comune di Montescaglioso è di diritto Patronato Comunale. 1° Da tempo immemorabile sin oggi è stato uso e consuetudine in questo Comune, che ogni volta che è eletto il nuovo Sindaco e nuovi amministratori, questi perché occupato per gli affari comunali, non potendo badare agli interessi ed alla festività del Protettore, dopo di aver preso possesso dei rispettivi loro impieghi, si sono riuniti ed hanno eletti due galantuomini, due artieri, due massari e due sacerdoti di loro fiducia per badare a tutto quanto vuole nel corso dell’anno come necessario al Protettore. 2° Nel giorno 16 del mese di agosto di ciascun anno sempre si celebra la festività del glorioso Protettore S. Rocco e propriamente in tempo della Messa cantata , quando il superiore della Chiesa che celebra la Messa giunge all’offertorio, si rivolge verso il popolo, chiama li Sindaco pro tempore e gli domanda li solito donativo per il protettore; il Sindaco si presenta avanti l’altare , consegna docati dieci, in mani del celebrante e questo li rimette in mano di uno dei Deputati. 3° Nell’elezione che fa il Sindaco degli Deputati, tra le altre consegne, gli consegna la Statua del Protettore. 4° Nella solenne processione del protettore, sempre si è osservato che i bastoni del pallio di diritto si sono sempre portati dai Decurioni. Il Sindaco và accanto alla Statua. Da ciò si con(…) che la statua del Protettore(…) infatti la statua presente fu comprat,a sono cinquant’anni dal Sindaco D. Tommaso D’Alessio.